12 ottobre 2012

J'dal


Proseguono le recensioni dei giochi partecipanti alla IF COMP 2012: oggi parliamo di J'dal il primo lavoro di  Ryan Kinsman (e si vede).

J'dal è la protagonista di questo racconto, unica ragazza di una compagnia d'avventurieri che annovera anche il padre e che ha come obiettivo quello di recuperare un misterioso manufatto dalle viscere della miniera. 

Una comitiva di quattro persone che devono esplorare una miniera alla ricerca di un tesoro. Non potrebbe esserci trama più classica nel mondo della narrativa interattiva. J'dal si distingue per avere una protagonista femminile, che a dire il vero verrà maltrattata dal resto della comitiva, come ci si aspetterebbe in epoca medievale. Questo ha suscitato critiche da parte di alcuni recensori tra cui Emily Short, che si è lanciata anche in una disamina dei termini e dei dispregiativi usati nel testo. A dire il vero il gioco è talmente insipido nell'implementazione, nella scrittura e negli enigmi che non merita di dedicarvi tale attenzione. 

Nessuna possibilità di esplorazione, interazione con gli altri personaggi scarsa e esitante, enigmi per nulla interessanti, oltre a diversi bug nell'implementazione, relegheranno questo gioco nel dimenticatoio.

E' la dura lezione che ognuno di noi impara quando partecipa a una competizione con il suo primo lavoro.


11 ottobre 2012

The Lift


Altra recensione dei giochi in concorso alla IF COMP 2012.

Oggi vi racconto di The Lift di Colin Capurso, non che ci voglia molto a dir la verità.

Si tratta di un mini racconto a scelte multiple. Nessuna caratterizzazione del personaggio che non ha memoria, nessuna storia, ma solo combattimenti. Vi viene chiesto di entrare in una stanza e scegliere un'arma, poi passate in un'altra dove potete dilettarvi con giornaletti porno o meno, infine entrate in un ascensore che vi porterà ad incontrare vari tipi avversari ed a seconda dell'arma scelta potreste sopravvivere o incontrare una morte truculenta. Tutto qua.

L'unica curiosità che può portarvi a rigiocarlo è quello di vedere in quanti modi riuscite a morire.

Da non spenderci oltre cinque minuti.

9 ottobre 2012

Guilded Youth


Oggi recensiamo un altro gioco partecipante alla IF COMP 2012, ovvero Guilded Youth di Jim Munroe.

In questa avventura ambientata negli anni '80 si vestono i panni di Tony il Ladro, un adolescente che ha conquistato tale appellativo su un MUD di Dungeons & Dragons a cui accede attraverso il suo fido C64.

Tony ed i suoi amici hanno un cruccio; al di la del bosco esiste una villa abbandonata e pericolante di cui hanno sempre desiderato scoprire i misteri, anche se incute paura e tra pochi giorni verrà demolita e con essa tutti i suoi misteri e tesori. A Tony non rimane che farsi coraggio, arruolare l'allegra compagnia e lanciarsi all'avventura.

Il gioco è scritto molto bene, ambientazione e  personaggi sono ben definiti e caratterizzati. Il richiamo alle avventure di bande di ragazzi adolescenti conta negli anni '80 numerosissimi riferimenti cinematografici, ma tutti noi da ragazzini abbiamo avuto (spero) la nostra gang  volta ai giochi ed alle avventure, il richiamo quindi è attualissimo ed universale.

Nel gioco alterneremo fasi in cui ci collegheremo al gioco di ruolo online, dove reclutare fidi compagni d'avventura, alle escursioni notturne nella villa abbandonata.

Ciò che colpisce da subito è l'aspetto grafico dell'avventura, assolutamente spettacolare. Vi potreste chiedere: sei forse impazzito? Non stiamo parlando di avventure TESTUALI?

Non temo smentite!

L'autore ha pubblicato questo gioco online, basandosi sulla nuova interpretazione di parchment fornita da vorple. Un modo di sfruttare l'html, i css e javascript facendoli dialogare con lo storyfile. In pratica il gioco riesce a comunicare con l'interprete modificando l'interfaccia a seconda delle necessità del gioco. Ecco dunque che quando il protagonista è collegato online al MUD attraverso il C64, lo schermo usa caratteri anni 80 e immagini  bicromatiche, un vero tuffo nel passato. Poi quando ci spostiamo nella "realtà" ecco che lo schermo si modifica, appaiono le immagini dei personaggi in stile fumetto, un ottimo inventario grafico e i caratteri assumono un aspetto moderno.


Il layout è pensato in maniera perfetta, la parte centrale è dedicata al testo, in modo che le frasi (che vengono mantenute brevi) non creino linee troppo lunghe e pesanti da leggere, in cima una bella immagine d'ambiente, a sinistra il profilo dell'eroe ed il suo inventario, a destra i personaggi che lo affiancano. Alcune delle immagini sono anche leggermente animate. Il tutto si adatta perfettamente a diverse possibili grandezze della finestra, anche se i browser supportati non sono tutti, e probabilmente chrome è il migliore avendo anche il supporto audio.



Vorple è ancora in fase sperimentale, ma le premesse sono eccelse, e non ho ravvisato problemi del parser, con l'unico inconveniente dell'impossibilità di richiamare la cronologia delle azioni. Ma è questione di tempo, vorple è il futuro (spero).

Tornando alla sostanza del gioco, sebbene sia ben strutturato ed anche la storia abbia degli spunti interessanti, la parte enigmistica lascia molto a desiderare, praticamente si può completare il gioco usando solo tre verbi, impossibile rimanere bloccati, ed il gioco prosegue senza slanci rimanendo abbastanza piatto e senza poter approfondire veramente nessun aspetto. Non fosse per la spettacolare interfaccia e per la buona scrittura sarebbe un gioco del tutto scialbo.

Ritengo che Guilded Youth sia un gioco importante, ma non come desidererebbe ogni autore per la qualità del gioco stesso, ma per essere il primo esempio di utilizzo di vorple, ed in particolare per essere un ottimo esempio di come il layout possa costituire un valore aggiunto per ogni avventura.

Non fosse per l'interfaccia Guilded Youth finirebbe nel dimenticatoio appena giocato.

Ai fini della competizione non credo che possa ambire alla vittoria o ad un piazzamento, magari otterrà un riconoscimento per l'uso del medium. Meritato.







5 ottobre 2012

Lunar Base 1


Alla IF COMP 2012 la fantascienza la fa da padrone. Dopo Andromeda Apocalypse recensiamo una delle altre avventure in competizione.


Anno 2080 due astronauti partono dalla terra diretti alla prima base lunare americana. Un altro passo importante per l'umanità, ma le cose non andranno come previsto...


Lunar Base 1 di Michael Wayne Phipps Jr. avrebbe tutte le premesse per essere un grande gioco. Un'ambientazione fantascientifica (il viaggio e la colonizzazione della luna) tradizionale ma attuale ed estremamente realistica, un'ottima prosa, piacevole e scorrevole, una caratterizzazione dei personaggi che si fa sempre più dettagliata, belle descrizioni... peccato che a tutti questi elementi non venga aggiunta una storia.

L'avventura comincia con il lancio della missione, ed essendo il gioco molto orientato alla simulazione, sarete spesso chiamati a ripetere operazioni standard come manipolare degli strumenti, aprire e chiudere i portelloni quando uscite dalla navicella e così via. In realtà questo aspetto, sebbene ripetitivo, non annoia dal momento che contribuisce a costruire l'ambientazione e fa immedesimare il giocatore sempre più anche grazie alla narrazione degli eventi che si arricchisce di dettagli fornendo ulteriori informazioni sul carattere dei personaggi. 

A questo punto, mentre state effettuando delle analisi di routine accade l'inaspettato, uno strano fenomeno sulla superficie lunare ed il vostro compagno che perde la ragione. La vostra necessità che oscillerà tra fargli riprendere il senno completando la missione e la curiosità nell'investigare il fenomeno dai connotati soprannaturali.

Fino a questo momento c'è tutto... un ottimo incipit per un grande gioco... peccato finisca qua. Il resto è breve e banale ed il finale sebbene ben scritto ha poca sostanza e non cancella la delusione per la mancanza di una vera storia. 

La sensazione è che l'autore abbia esaurito la verve creativa o peggio abbia deciso di presentare un gioco incompleto tagliandone gran parte. E' un vero peccato perché come detto le potenzialità c'erano tutte.

Consigliato per gli appassionati di fantascienza che vogliono passare una ventina di minuti in una simulazione di missione lunare, ma che non abbiano velleità di giocare una vera Avventura.

Non credo che possa arrivare molto in alto nella classifica finale della competizione.

3 ottobre 2012

Andromeda Apocalypse


Marco Innocenti colpisce ancora, a distanza di un anno pubblica una nuova avventura Andromeda Apocalypse che come suggerisce il titolo rappresenta il seguito di Andromeda Awackening (avventura che avevamo già recensito su queste pagine) ed ancora una volta lo fa partecipando alla IF COMP, la competizione anglofona più prestigiosa in ambito di narrativa interattiva.

Lanciato nello spazio a bordo del misterioso Hyerotrope, Ektor Mastiff, ultimo (?) sopravvissuto della razza umana, sperso nel cosmo, s'imbatterà in ciò che rimane di una nave spaziale aliena completamente disabitata (?) e piena di misteri.

Sarà un viaggio di esplorazione e d'avventura, un concentrato di nichilismo di fronte alla vastità del cosmo e all'umana incapacità di comprenderne i misteri.

In questa nuova avventura Innocenti rispolvera un altro classico della fantascienza anni '50, la scoperta di un manufatto alieno (nella specie una nave spaziale) e la sua esplorazione, con i suoi misteri ed i suoi pericoli. Ancora una volta quindi l'autore non punta sulla storia, su una trama dall'intreccio complesso o su un conflitto tra i personaggi per catturare l'attenzione del giocatore, ma ci pone di fronte al fascino dell'esplorazione di un ambiente sconosciuto ed alieno. Si andrà avanti nel gioco non tanto chiedendosi cosa accadrà, ma cosa incontreremo. In questo senso ricalca lo stesso stile del primo capitolo di questa saga, mantenendone tutti i punti di forza.

Rispetto al primo capitolo, invece, ho riscontrato un netto miglioramento nella qualità della scrittura. Dopo le molte critiche ricevute in passato, l'autore in questo nuovo lavoro usa periodi brevi senza più appesantirli con aggettivi e similitudini improbabili. La scorrevolezza della lettura ne guadagna e così la sua godibilità. Non mancheranno le critiche degli anglofoni, naturalmente, leggendo il testo si ha ancora la sensazione che esso sia  stato scritto vocabolario alla mano da un non madrelingua. In ogni caso seppur non rappresentando un surplus, la qualità della scrittura questa volta non dovrebbe penalizzare il giudizio complessivo del gioco.

Uno degli aspetti divertenti di questo tipo di giochi è disegnare la mappa, ed in Andromeda Apocalypse ne avrete bisogno dal momento che per come sono strutturati gli enigmi la dovrete consultare spesso e sarà un accessorio imprescindibile ed indispensabile per il completamento del gioco (fatela accurata).

Il ritmo del gioco è buono, interessante e costante nel tempo, non fa mai calare l'attenzione ed anche le scene d'intermezzo dove vengono affrontati i grandi quesiti filosofici del ruolo dell'umanità nello spazio infinito sono godibili e ben strutturati, ottimo è anche il senso di urgenza che si crea alla fine dell'avventura che aumenta il pathos nel momento più opportuno. In questo contesto gli enigmi si inseriscono bene, non sono particolarmente difficili e sono ben studiati quale parte integrante dell'ambiente.

Il gioco mette anche a disposizione un ottimo servizio di suggerimenti (progressivamente espliciti) consultabile nel caso ci si trovasse in difficoltà, cosa che in realtà accade di rado. Vi è un unico difetto nell'impianto enigmistico del gioco anche se piuttosto grave e che spero venga presto corretto. In uno dei momenti culmine del gioco potreste avere la netta sensazione di essere incappati in un cul de sac. Ovvero si percepirà che una azione passata (fatta moltissimi turni prima) abbia compromesso la solvibilità del gioco (non è detto che capiti, potreste essere stati più avveduti di me). Ciò non è vero, esiste una soluzione alternativa (fortunatamente) solo che non ne avrete alcun indizio, anzi il meccanismo dei suggerimenti vi darà la convinzione che non ci sia più niente da fare. Fortunatamente prima di abbandonare il gioco ho voluto scrivere all'autore (che è stato gentilissimo e celere nella risposta) per sapere se esisteva una soluzione alternativa all'enigma il che mi ha permesso di completare con successo l'avventura.

Dal punto di vista tecnico l'implementazione del gioco è quasi perfetta, non ho rilevato errori o bug, la mappa poteva essere disegnata meglio dandole una forma significativa, ma stiamo cercando il pelo. Si nota un ottimo lavoro di beta-testing.

Il gioco viene distribuito con dei gadget elettronici allegati, un file mp3 di musica elettronica poco orecchiabile, una bella cartolina, l'immagine di un disco che troveremo nell'avventura ed il biglietto del treno da cui ebbe inizio l'avventura del protagonista nel precedente capitolo (e che abbiamo ancora nell'inventario).
Ci sarebbe anche l'immagine di un book con la tesi scritta dal protagonista, ma non è niente di che. Direi che la cosa migliore è il biglietto del treno dove spicca un logo della locale compagnia ferroviaria veramente ben fatto.

In conclusione siamo di fronte ad un'ottima avventura, dal carattere esplorativo, con numerosi riferimenti (non espliciti, ma evidenti) a grandi capolavori della fantascienza che gli appassionati non potranno non apprezzare, e che vi impegnerà per diverse ore.

I giochi d'Innocenti, pur essendo di vecchia scuola nella struttura, sono originali e moderni, oserei dire che l'autore sta sviluppando e definendo un proprio stile personale nel creare avventure dai connotati ben precisi. Se, come preannuncia il finale aperto di Andromeda Apocalypse (scelta che lascia sempre l'amaro in bocca al lettore), vedremo nuovi episodi della saga probabilmente in futuro parleremo di giochi all'Innocenti.

Buon divertimento!!!